Duomo di Senigallia
Duomo di Senigallia

Turismo nelle Marche: il Duomo di Senigallia

Tra i tanti motivi di attrazione della città di Senigallia c'è senza dubbio il Duomo, vale a dire la Cattedrale di San Pietro Apostolo: un edificio che rappresenta un punto di riferimento per chi ha fede, ma anche per tutti coloro che intendono osservare da vicino un esempio di arte e architettura di rilievo.

In questa pagina sono riportati nel dettaglio i motivi per cui vale la pena di visitare questa cattedrale: un complesso monumentale che, in realtà, è stato edificato su chiese già esistenti, con l'intervento dell'architetto Paolo Posi che si è basato su una chiesa dei Gesuiti preesistente. Pronto nel 1790, dopo quasi trenta anni di lavorazione, il Duomo ha una pianta a croce latina, con l'interno a tre navate, separate da pilastri: la navata centrale ospita una statua in bronzo che rappresenta Papa Pio IX. Questo omaggio non è certo casuale: non solo perché Pio IX era originario proprio di Senigallia, ma anche perché fu lui a sovvenzionare e a finanziare dal punto di vista economico la realizzazione del prospetto esterno della cattedrale, avvenuta nella seconda metà dell'Ottocento su progetto di Augusto Innocenti.

La Cattedrale di San Pietro Apostolo ha alle spalle una storia molto tormentata: la colpa è, tra l'altro, della natura sismica del territorio in cui sorge, con vari terremoti succedutisi nel corso degli anni che hanno provocato parecchi danni e, dunque, richiesto numerosi restauri. Tra le tante opere d'arte che si sono mantenute intatte all'interno della chiesa, comunque, spiccano la Madonna della Speranza di Ercole Ramazzani e l'Assunta di Alessandro Tiarini, ma sono meritevoli di una menzione anche San Paolino e Santa Maria Maddalena di Domenico Corvi e Riposo durante la fuga in Egitto di Federico Barocci, espressione del Manierismo italiano. Da non perdere la cappella dedicata alla Madonna della Speranza, contraddistinta da una forma ellittica su disegno dell'architetto Giuseppe Ferroni, con otto colonne corinzie valorizzate da uno splendito e prezioso basamento in marmo giallo.

Un altro motivo di interesse ha a che fare con la sagrestia, all'interno della quale è ospitato il cosiddetto sarcofago di San Gaudenzio: si tratta di un sarcofago che risale al VI secolo dopo Cristo, di autore ignoto, sul cui coperchio sono rappresentati - uno per ogni angolo - i simboli dei quattro evangelisti, vale a dire il bue di Luca, il leone di Marco, l'aquila di Giovanni e l'angelo di Matteo. La tradizione vuole - e un'iscrizione sul sarcofago lo conferma - che il vescovo di Senigallia Sigismondo decise, nel 590 dopo Cristo, di deporre all'interno le reliquie di San Gaudenzio, che tuttavia sarebbero state trafugate quasi mille anni più tardi.

Da visitare il portale turistico delle Marche www.goodmarche.com


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